AMATRICE ANNO ZERO: DEVE ESSERE UN NATALE DI RINASCITA
Romano Puglisi mi ha inviato una testimonianza della tragedia dell’Italia centro-appenninica che ha avuto inizio proprio ad Amatrice, borgo montano in cui ha avuto la fortuna di lavorare e vivere per un’indimenticabile anno, e al quale è rimasto sempre molto legato ai luoghi e agli amici, che fortunatamente è riuscito a ritrovare in questo weekend, nelle loro “nuove” dimore… dentro le roulotte.
Romano di nome ma anche di residenza, perché è … de Roma, da oltre dieci anni costituisce una tra le più preziose risorse del Circuito Wigwam, supportandone i progetti con la sua competenza, che è anche la sua grande passione della mappatura dei percorsi cicloturistici e della guida di escursionismo in bicicletta. Punto di riferimento per questi aspetti, del Progetto della Salaria Turistica che Wigwam sta realizzando insieme a Ministero del Turismo e le Regioni di Marche e Lazio.
Nelle foto, scattate e commentate da Romano si vedono:
(1) le tre torri campanarie rimaste in piedi, della chiesa di S.Agostino, la Torre Civica, sotto la quale abitavo con Lucia con Paoletto nella pancia – era una casa del ‘600 – e dell’ex chiesa di S. Emidio, ora(?) museo Cola Filotesio, artista amatriciano del ‘500, tutte strutture medioevali che, a dispetto degli edifici più recenti tutti crollati, rimangono ancora in piedi a vegliare le macerie del borgo…
Nelle altre foto (2-3) vi sono scorci di agghiacciante silenzio, con in evidenza la torre Civica e quella dell’ex chiesa S. Emidio, fatte sempre da lontano, per ragioni di sicurezza e per tener lontane le persone estranee.
Nelle due seguenti (4-5) si respira di area militarizzata, necessaria per mantenere integre le macerie con tutti i bene dei cittadini che ancora si nascondono sotto, in attesa di poterle rimuovere consentendo il recupero degli effetti dei sopravvissuti.
Infine (6) lo scenario di quel che è rimasto di Retrosi, ieri graziosissima frazione di Amatrice (il comune comprende ben 69 frazioni per un totale di meno di 1500 abitanti, sparsi in uno dei comuni montani più estesi d’Italia), oggi spettrale abitato.
Le ultime (7-8) sono dedicate ad una delle tante chiesette rupestri della conca amatriciana, a cui ero molto legato per l’arte, cosiddetta “povera” che le caratterizza, non povera perché non pregevole ma perché compiuta da autori sconosciuti, fortunatamente salvata, ora imbracata dai pompieri, infaticabili e preziosissimi, tra l’altro domenica mi hanno salvato da un imbuto, perché la strada era interrotta per frana da… una “poliziotta”, che mi avrebbe voluto far percorrere più di 25 km al buio per recarmi in bici a Cittareale, dove ho poi dormito. I pompieri mi han caricato la bici sul loro mezzo per superare il passaggio critico: encomiabili permettendomi di fare la mia prima Bici+Pompieri! ()
Che dire? al momento è molto deprimente, di sicuro la città non sarà abbandonata a sé stessa, la sua storia e i suoi monumenti lo esigono, ma quanto tempo ci vorrà? Ci vorrebbe un sostegno morale per la gente.
Con gli auguri in questo mesto Natale 2016, ma che non sarebbe tale se non anche di speranza, l’impegno di Romano, mio, e di tutti i Wigwam ci sarà, affinché sia anche di rinascita.
BUON NATALE AMICI
Efrem Tassinato