28 giugno 2019 a Piove di Sacco (Pd): Wigwam e ARGAV “BioCultura: i Cimbri”
Nell’ultimo venerdì del mese, il 28 giugno 2019 il workshop della Comunità Wigwam della Saccisica insieme ad ARGAV – Associazione Giornalisti AgroAlimentari del Veneto e Trentino Alto Adige propongono il tema della “Bio” diversità Culturale come ricchezza dei popoli e come indissolubile componente di quella più generale Ambientale. Nella serata, daranno testimonianza di ciò, attori del mondo scientifico, della cucina e delle produzioni agroalimentari tipiche ed ecosostenibili ed infine, sarà presentato un bell’esempio di rivivificazione della cultura delle antiche genti che, ancora oggi, popolano i territori veneti: quella dei Cimbri.
Saranno con noi:
FRANCO SECCHIERI, glaciologo
FRANCESCO MEDICI, responsabile culturale del 1° Festival della Cucina Veneta
ILARIA “VEILA” VELLAR, cantautrice cimbra
CRISTINA ANDRETTA, titolare del pastificio VisVita Bio
PIERO COSMA, contitolare Molino Cosma
ANDREA CONCINA e ANDREA BONALBERTI , contitolari “Sidro Vittoria”
PAOLA MIETTO, contitolare cantina “Terra del Feudo”
Come al solito, gli onori di casa saranno fatti da EFREM TASSINATO, Presidente di Rete Wigwam e la moderazione della conferenza da FABRIZIO STELLUTO, Presidente di ARGAV.
Al termine, seguirà la degustazione dei prodotti presentati.
Il workshop sarà presso la sede del Circolo di Campagna Wigwam “Arzerello” – Via Porto, 8 a Piove di Sacco (Pd) con inizio alle ore 19:00
La partecipazione è aperta a tutti e gratuita salvo la sottoscrizione della quota associativa a Wigwam (Soci Ordinari Euro 10,00 – Soci Sostenitori Euro 100,00).
Necessaria la richiesta di partecipazione alla mail: arzerello@wigwam.it o tramite whatsapp +39 333 3938555
Biodiversità culturale
L’identità di ciascun popolo, il dialetto, le varietà coltivate, gli alimenti, il folklore, rappresentano le diversità culturali che si sono evolute nel corso della storia. Proprio le caratteristiche geo-climatiche e le specie viventi tipiche di una certa area, hanno contribuito ad ispirare e sviluppare le conoscenze, le arti e le tradizioni locali che, per secoli, sono state tramandate oralmente, ma che oggi, causa i nuovi modelli di globalizzazione, rischiano di andare perse.
Dichiarazione Universale dell’Unesco sulla diversità culturale
Art. 1 – La diversità culturale, patrimonio comune dell’Umanità:La cultura assume forme diverse nel tempo e nello spazio. La diversità si rivela attraverso gli aspetti originali e le diverse identità presenti nei gruppi e nelle società che compongono l’Umanità. Fonte di scambi, d’innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto la biodiversità per qualsiasi forma di vita. In tal senso, essa costituisce il patrimonio comune dell’Umanità e deve essere riconosciuta e affermata a beneficio delle generazioni presenti e future.
Art. 3 – La diversità culturale, fattore di sviluppo: La diversità culturale amplia le possibilità di scelta offerte a ciascuno; è una delle fonti di sviluppo, inteso non soltanto in termini di crescita economica, ma anche come possibilità di accesso ad un’esistenza intellettuale, affettiva, morale e spirituale soddisfacente.