LA BIODIVERSITA’ CULTURALE IL TEMA DI GIUGNO 2019 DI COMUNITA’ WIGWAM SACCISICA E ARGAV
Al termine di ogni mese al Circolo di Campagna Wigwam di Arzerello, a Piove di Sacco, nella provincia di Padova, da oltre vent’anni si rinnova il workshop, ovvero un incontro con conferenza stampa al termine della quale si degustano i prodotti presentati dalle piccole fattorie e artigianato alimentare, partecipanti. Quest’anno il primo workshop estivo si è tenuto il 28 giugno 2019, come di consueto per iniziativa della Comunità Locale Wigwam della Saccisica in collaborazione con ARGAV – Associazione Giornalisti Agroalimentari del Veneto e Trentino Alto Adige con tema, la “Bio” diversità Culturale come ricchezza dei popoli e componente fondamentale di quella Ambientale. Nel corso della nutrita conferenza stampa sono intervenuti diversi personaggi, tra i quali, per la scienza il glaciologo Prof. Franco Secchieri, e per la cultura autoctona la cantautrice cimbra Ilaria “Veila” Vellar. Sull’aia della seicentesca casa contadina, circondati da alberi dalle chiome imponenti e immersi in un’atmosfera accogliente, tra candele e profumi di antiche tradizioni culinarie, la serata si è aperta con l’intervento di Francesco Medici, responsabile culturale del 1° Festival della Cucina Veneta che si è poi tenuto nel Comune di Albignasego (PD) dal 5 al 7 luglio 2019. La moderazione della conferenza, svolta come da tradizione dal giornalista Fabrizio Stelluto, presidente di ARGAV ha introdotto la prima ospite, la cantautrice cimbra Ilaria “Veila” Vellar che, nell’illustrazione che ha preceduto la sua esibizione, ha condiviso con gli intervenuti le sue origini e soprattutto quelle della sua lingua così particolare quanto unica, il Cimbro, che si compone di varianti di tedesco e italiano. Ilaria fa parte di una band che suona uno stile musicale che trae ispirazione dai canti popolari cimbri con l’aggiunta di una base pop-rock.
Dapprima il canto cimbro, accompagnato da organetto e fisarmonica, ha trasportato gli ospiti nella magica atmosfera dei boschi dell’Altopiano di Asiago, per poi farli ricadere, grazie all’intervento del professor Franco Secchieri, con i piedi ben piantati a terra e con i nasi all’insù, ad assistere alle proiezioni di montagne e di ghiacciai in tutta la loro maestosità e, al tempo stesso, fragilità portando a conoscenza delle problematiche ambientali legate allo scioglimento dei ghiacci eterni. “Questo problema, ormai diventato di rilevanza mondiale – ha spiegato Secchieri – non può più essere sottovalutato e ignorato dagli uomini di potere che, nonostante i numerosi allarmi da parte di scienziati e studiosi, continuano a preferire modalità di guadagno più redditizie ma devastanti a quelle più favorevoli alla sostenibilità ambientale”. Per tutta la sua vita Secchieri si è occupato di studiare i ghiacciai, in particolare quelli delle Dolomiti, montagne a lui care, e dove il cambiamento climatico sta dando i suoi segni d’allerta più evidenti. Grazie a questa più che accurata introduzione all’inquinamento ambientale, e più in generale alla necessità di prenderci cura del nostro pianeta, si sono presentati i titolari del pastificio VisVita Bio, un’azienda nata dall’idea di far mangiare alle proprie figlie della pasta più sana. La loro forza, come ha spiegato Cristina Andretta, sta nello studio e nella selezione del grano, sempre di altissima qualità, che rende la pasta più digeribile e di più facile assimilazione anche da parte di soggetti celiaci o anche solo con intolleranze al glutine. Durante la serata hanno introdotto la loro nuova linea di prodotti a base di canapa, una pianta tornata in voga in molti Paesi negli ultimi anni, tra cui l’Italia, e apprezzata non solo per il sapore gradevole ma anche per i suoi valori nutrizionali che vedono in primo piano la presenza di grassi omega 3 e omega 6. Parlando di produzioni agroalimentari ecosostenibili, vi è stato anche il contributo di Piero Cosma, contitolare del Molino Cosma, che da più di quattro generazioni si mette alla prova per cercare di accontentare la richiesta annuale di farine nonostante il clima e i suoi improvvisi cambiamenti non stiano proprio dalla sua parte. “Infatti piovosità e ondate di caldo eccessivo modificano la forma propria del grano – spiega Cosma – facendo così rimpicciolire la pianta e riducendo la quantità di chicchi di grano dai quali si può produrre farina”. Questo ovviamente può influire negativamente sulla produzione finale ma soprattutto sulla continuità di fornitura richiesta dai clienti; nonostante tutto però Molino Cosma riesce a produrre il necessario fabbisogno di farina richiesta l’anno, in particolare quella adatta alla produzione di pane e derivati. Davanti ad un buon piatto di pasta non può mancare un buon bicchiere di vino, meglio ancora se realizzato dalla cantina “Terra del Feudo”, il cui prodotto è una “fusione dei vitigni del Nord scaldati dal sole del Sud”- come la stessa contitolare ha affermato.
Nonostante la loro produzione sia modesta, la cantina esporta in Cina, Russia, Gran Bretagna e Spagna, un bel primato considerando che sono i primi anni di attività! Per concludere degnamente la serata dedicata alla ricerca dei piaceri culinari, Andrea Concina e Andrea Bonalberti hanno proposto il frutto della loro produzione agricola: il sidro. Antica bevanda originaria medio-orientale, il sidro è un ottimo digestivo, derivato di mele e pere caratterizzato da un basso grado alcolico. L’azienda “Sidro Vittoria” ne produce varie tipologie: da quello più dolce di tradizione francese, a quello più acido gradito in Spagna, ed infine a quello preferito in Inghilterra, prodotto con sole pere. La degustazione dei cappellacci del Pastificio Artusi e della pasta alla canapa del pastificio VisVita Bio ha accompagnato i palati degli ospiti al termine della piacevole serata. La consapevolezza maggiore sui temi affrontati e il trovarsi tutti pienamente concordi sul fatto che il rispetto per la natura, per i suoi tempi, per la genuinità dei suoi frutti sono inevitabilmente un valore aggiunto per la salute del mondo e dell’uomo da salvaguardare e tramandare per le generazioni future.
Emma Artusi