I SIBILLINI AL CONVEGNO SULLA BIODIVERSITA’ NELLA RISERVA NATURALE DI DECIMA-MALAFEDE A ROMA
A cura di Sebastian Marini (Studente dell’IIS Charles Darwin di Roma – Indirizzo turistico)
Il convegno sul tema: “Biodiversità e cibo, le sfide della crisi climatica: il ruolo delle comunità locali e nuove opportunità per le piccole fattorie” che si è svolto il 26 luglio 2019 ha avuto quale sede il centro aziendale della Cooperativa Agricoltura Nuova a Roma. Ovvero, all’interno della Riserva Naturale di Decima-Malafede, che fa parte del sistema dei parchi di cui il territorio comunale della Capitale è particolarmente ricco e che fa capo a Roma Natura, ente che ha patrocinato l’iniziativa. Questa è stata occasione per presentare, come esempio, la promozione dell’offerta di biodiversità e prodotti tipici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ad opera degli studenti dell’Istituito di Istruzione Superiore di Amandola (Fm) e che ha coinvolto, quali principali targets, altri quattro IIS italiani tra i quali il Charles Darwin di Roma (ndr: di cui è allievo chi scrive). Un progetto, che si concluderà a fine settembre del 2019 promosso da Wigwam Clubs Italia e realizzato col contributo del Ministero dell’Ambiente.
L’ESPRIENZA DEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
Amandola è in un territorio interessato un paio di anni fa dal devastante terremoto che ha colpito vaste zone di Marche ed Umbria, causando grandi danni alle strutture ed alle comunità locali che con fatica stanno reagendo a quel dramma. Questa iniziativa, vuole essere un aiuto per risollevarsi, anche se piccolo ma significativo, perchè parte dai giovani e dalle scuole. Il progetto, si è sviluppato via via attraverso attività di educazione ambientale ed azioni di formazione che coinvolgono anche alcune scuole del Veneto e del Lazio, che si caratterizzano per la volontà e la capacità di svolgere un ruolo attivo per sviluppare consapevolezza e l’acquisizione di informazioni per valorizzare le particolarità dei territori di riferimento.
Con gli studenti di Amandola sono stati realizzati alcuni momenti di incontro, anche se a distanza, grazie alle tecnologie che internet permette di attivare e sono stati momenti di conoscenza di una realtà montana caratterizzata da notevoli peculiarità ambientali tanto, che il territorio è totalmente ricompreso nel Parco Naturale Nazionale dei Monti Sibillini. Esso, offre, però tutelandole, straordinarie particolarità naturalistiche sia vegetali che animali e panorami di ineguagliabile bellezza come il Lago di Pilato con il suo “chirocefalo del Marchesoni”, una unicità nel territorio italiano oppure alcune piccoli popolazioni di lupi e di camosci. Aspetti che non è raro incontrare percorrendo gli itinerari di walking e di bike del Grande Anello di Sibillini o lungo i sentieri che portano alla mitica grotta della Sibilla, oracolo che guidava anche le scelte degli imperatori romani come narra la leggenda.
Gli studenti ci hanno relazionato pure sulle tante emergenze storico-culturali come il museo del paesaggio oppure le tante chiese rurali e i borghi rurali senza dimenticare le tante attività che la loro comunità locale svolge nei settori della cultura con diversi festival, rassegne, incontri ed eventi dedicati pure a particolari e significativi prodotti tipici territoriali come è per il tartufo bianco e nero quello di Diamanti a Tavola che si svolge in diverse edizioni durante tutto l’anno ed è frequentatissimo da turisti ed intenditori provenienti da tutta Italia.
Prodotti tipici che nel corso degli ultimi anni hanno visto il rinascere di antiche colture locali dimenticate come la mela rosa o i grani di montagna con cui oggi si riescono a fare anche localmente delle farine e paste di grande qualità.
IL CONVEGNO DI ROMA
Di grani antichi e biodiversità si è parlato nel corso dell’incontro tenutosi a Roma all’interno dell’azienda agricola di oltre 300 ettari, anche agriturismo e fattoria didattica Agricoltura Nuova. Un luogo che ha caratterizzato il mondo rurale romano sin dalla sua nascita negli anni ‘70 del secolo scorso e poi, successivamente, con la loro scelta di conversione alla produzione biologica e alla vendita diretta dei prodotti e alla trasformazione del latte di oltre mille pecore, nel caseificio con formaggi di qualità pluripremiata o nel forno che eccelle per il suo pane sano e nutriente e per finire, con la ristorazione che dà l’opportunità alle famiglie romane, oltre che di portare i propri figli a scoprire un mondo spesso sconosciuto, di poter gustare piatti tipici della tradizione locale e fare acquisti di prodotti di fattoria.
L’evento, organizzato da Rete Wigwam ha creato l’occasione di incontrare e di far conoscere le attività del genetista prof. Salvatore Ceccarelli e di Stefania Grando ricercatrice agronomo-genetista, entrambi impegnati da anni sulle sfide imposte dalla crisi climatica e dalla perdita di biodiversità, non solo con le ricerche, ma anche sui campi di sperimentazione. Hanno operato in diverse parti del mondo con spirito innovativo ma allo stesso tempo tradizionale, recuperando il rapporto millenario che, i contadini e non le multinazionali sementiere, avevano con la terra, in modo comunitario scambiandosi le esperienze ed i risultati.
In Siria ad Aleppo ha dato vita alla sperimentazione del suo “miscuglio” che poi ha dato frutti positivi come risposta alle difficoltà che i cambiamenti climatici hanno creato ai contadini (siccità, perdita di biodiversità, eventi straordinari climatici), ridando loro un ruolo attivo e non passivo e che ha permesso anche di avere una nuova economia e remunerazione per il loro lavoro.
La loro attività permette pure ai consumatori di avere cibi ricchi di biodiversità che è un fattore che favorisce la natura ma anche la salute umana e, come indicato dalla dottoressa Grando, di avviare le produzioni ed il consumo verso lo “smart food” che definisce come un cibo buono per l’ambiente, per agricoltore e per il consumatore.
Le sperimentazioni del professor Ceccarelli continuano in diverse parti del mondo con i contadini in Buthan, in India, in Iran, in Nepal ma anche in Italia. Tra questi, la cooperativa Rocca Madre nella Valle dell’Aso che nasce dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il loro presidente, Pierluigi Valenti, ha illustrato come hanno attivato le sperimentazioni del miscuglio di Aleppo e come nel giro di due anni sono riusciti a realizzare prodotti come farine, biscotti e paste di alta qualità nutrizionale e dietetica con grande risparmio di danaro per le sementi e le lavorazioni. Ha anche riferito di come, questi prodotti abbiano aperto strade nuove di commercializzazione a livello locale ed in più, come tutto ciò sia riuscito a ridare l’orgoglio di lavorare la terra e di trasformare i suoi prodotti ed allo stesso tempo, di fornire un grande beneficio all’ambiente per il non utilizzo di prodotti chimici e di aver recuperato preziose componenti di biodiversità locale.
La rappresentante dell’Arsial – l’agenzia regionale per lo sviluppo agricolo del Lazio, Sara Paoletti ha parlato poi dell’attività che coi colleghi del “Gruppo Biodiversi” stanno conducendo a livello di Regione Lazio per il recupero e la tutela delle biodiversità nel settore delle sementi come la Casa dei semi nel Parco dei Monti Simbruini o gli itinerari della biodiversità.
Il Presidente di Wigwam, Efrem Tassinato, ha ripercorso nel suo intervento i passaggi della nascita e della diffusione dell’associazione, oggi rete internazionale specializzata nello sviluppo sostenibile delle Comunità Locali, tutti caratterizzati da momenti difesa della biodiversità, con azioni volte alla valorizzazione dei prodotti tipici locale realizzati con metodo biologico, la vendita diretta, la ristorazione che recupera i piatti della tradizione dei territori, la realizzazione di azioni di educazione ambientale a partire dai ragazzi delle scuole per aiutarli dapprima a conoscere le qualità “biodiverse” del proprio territorio e poi realizzare comunità locali capaci di valorizzare tradizioni, ambiente, cultura, tipicità locali . Comunità che Wigwam mette in rete e connette per valorizzarne le specifiche qualità e dare una mano per sviluppare una crescita dell’economia locale capace di mantenere nei territori anche difficili come quelli montani, e poi di sostenerle nelle loro attività.
Infine, il saluto del presidente di Agricoltura Nuova che ascoltate le relazioni e le attività di ricerca del prof. Ceccarelli intende percorrere anche lui quel percorso che porta alla creazione del “miscuglio di Aleppo” aprendo una fase nuova nella vita della propria comunità.
La conclusione è avvenuta con la degustazione dei prodotti delle due cooperative Rocca Madre e Agricoltura Nuova. La prima ha mostrato tutte le proprie produzioni realizzate con il “miscuglio di Aleppo” farine, biscotti e paste in diversi formati come tagliatelle, strozzapreti, pennette, linguine, fusilli coi quali poi, le cuoche di Agricoltura Nuova, hanno preparato piatti molto saporiti con condimento cacio e pepe secondo la tradizione romana e “alla norma” accompagnandoli con generose porzioni di zucchine, peperoni, formaggi, salsicce e dolcetti, tutti prodotti in loco.
Una “buonissima” conclusione di una serata all’insegna della biodiversità raccontata attraverso i protagonisti delle ricerche e delle produzioni che ci ha permesso di riflettere su quanto sia necessario per il nostro futuro difendere le qualità locali e su come ci siano nuove opportunità per agire ed una serata all’insegna anche del buon gusto.