Wigwam, ALBAN e ANBI Veneto: boschetti di pianura, risorsa delle Comunità
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I BOSCHETTI DI PIANURA E LE AREE NATURALI SONO UNA RISORSA DA INCENTIVARE PER LE COMUNITA’ LOCALI
Che vi sia una crescente attenzione verso le zone a verde ambientale, siano esse in città o in campagna è sempre più evidente perché, in effetti, stanno aumentando ed anche, il dibattito intorno alla pianificazione territoriale in materia di paesaggio e conservazione della biodiversità si va intensificando e non solo più tra gli addetti ai lavori.
In questa dimensione, ieri 12 luglio 2021 a Venezia presso la sede di ANBI – l’associazione che riunisce e rappresenta gli 11 Consorzi di Bonifica del Veneto, si sono incontrati ALBAN – il Comitato che riunisce una cinquantina di proprietari di piccole e medie superfici rinaturalizzate e/o piantumate a bosco in aree di pianura, rappresentato dal Presidente Luigi Pellini – l’Associazione Wigwam Clubs Italia – associazione di tutela ambientale tra le primissime nate in Itala e nel mondo ed unica, tra quelle riconosciute con decreto ministeriale, ad avere avuto origine nel Veneto, proprio portando i giovani a piantare alberi sul Monte Cesen, sopra Valdobbiadene giusto giusto 50 anni fa, rappresentata dal Presidente Efrem Tassinato – e il Direttore dell’Associazione veneta delle Bonifiche, Andrea Crestani.
L’incontro si è focalizzato sulle modalità di valorizzazione di aree dedicate alla forestazione o alla rinaturalizzazione a scopo ambientale, frutto dell’iniziativa volontaria di persone che avendo acquisito piccoli appezzamenti, hanno scelto di piantumare alberi di varie specie arboree, mossi soprattutto da un senso di amore verso la natura e consapevoli nel contempo, di non trarne alcun beneficio fondiario, né nell’immediato e tantomeno nel prossimo futuro e né di poter accedere ai finanziamenti legati al PSR che prevedono aiuti economici per le piantagioni pluriennali finalizzate alla produzione di frutta, legno ecc.
Sono proprietari che per sensibilità e scelta hanno investito i loro terreni in funzione eco-sistemica: che ripristinano il paesaggio, che preservano e incrementano la biodiversità, che contribuiscono a conservano l’acqua dolce per il ripascimento delle falde sotterranee o la trattengono in piccoli stagni con funzioni di fitodepurazione. Infine, che nell’insieme, contribuiscono al contrasto dei cambiamenti climatici e al sequestro della CO2.
Queste iniziative spontanee ad opera di privati, prive peraltro di finalità economiche, si inseriscono pienamente nel percorso di transizione ecologica avviato in tutto il Paese, pertanto – si è convenuto nel corso dell’incontro – sia auspicabile che le istituzioni prendano in considerazione meccanismi incentivanti, a partire dalla messa in rete di queste buone pratiche che producono benefici ambientali a vantaggio di comunità e territori.
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