6 dicembre 2021 a Vibo Valentia: La Comunicazione della Cultura del Cibo e dell’Alimentazione con Cesram e Rete Wigwam
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Col patrocinio e la partecipazione di Rete Wigwam, lunedì 6 dicembre 2021, alle ore 18:00 a Palazzo Gagliardi – Vibo Valentia, il convegno “Comunicare la Cultura del Cibo e dell’Alimentazione” che concluderà il ciclo di eventi organizzati per inaugurare, anche nelle comunità territoriali calabresi, il Decennio ONU delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile.
L’evento ha per cornice “Vibo Capitale del Libro 2021” e sarà aperto dai saluti istituzionali della Sindaco della Città di Vibo Valentia Maria Limardo. Un’occasione dove si parlerà di Comunicazione con l’iniziale volutamente maiuscola.
Dialogheranno con Ada Cosco, giornalista professionista, addetto stampa della Chiesa Ortodossa Italiana, impegnata in RaiPlay, Sharing TV, Istituto Italiano di Criminologia, Corriere Nazionale, Maria Assunta Menniti, biologa, fondatrice, presidente e direttore scientifico del Cesram (Centro Studi e ricerca ambiente marino) ed Efrem Tassinato, ambientalista e giornalista, fondatore e presidente del Circuito Wigwam. Ed ancora, con esposizione delle opere di Alberto Polistena, Antonello Cardona, Pino Procopio, Lilla Calello.
DUE PAROLE SUL CESRAM
Il CESRAM si occupa anche del sito Fondali di Stalettì, che oltre ad essere una zona strategica per il passaggio del Tursiops truncatus, ospita nei suoi fondali la fanerogama marina Posidonia oceanica, specie protetta considerata un buon indicatore della qualità delle acque marino-costiere per la sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali. Per questo motivo, il progetto ha previsto anche la rimozione straordinaria di rifiuti sul fondale, cosa che ha permesso sia di eliminare l’inquinamento nell’ambiente marino, sia di ridurre l’impatto negativo che questi rifiuti hanno sulla vita del delfino – dall’intrappolamento in reti da pesca abbandonate all’ingestione di plastica – e della Posidonia oceanica, a partire dallo scarico e deposito di materiali che provocano una regressione della prateria di questa fanerogama marina”. Il CESRAM grazie ai fondi strutturali europei ha finanziato l’intera iniziativa con l’obiettivo specifico di contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità, mantenendo e ripristinando i servizi ecosistemici. L’investimento, interamente pubblico, ha visto un contributo dell’Unione Europea pari a 61mila euro, 38 dei quali destinati al monitoraggio del delfino tursiope e 22 alla salvaguardia del fondale e alle attività di educazione ambientale e divulgazione scientifica. Molto coinvolti anche i cittadini, grazie a un programma di “citizen science“. Il Centro Studi e Ricerca Ambiente Marino è un’associazione no profit nata a novembre del 2010 in Calabria dalla passione per il mare e la natura che lega i suoi soci fondatori. “La maggior parte dei componenti – dice Maria Assunta Menniti – sono biologi e naturalisti che hanno capito, nel corso dei loro studi e delle loro esperienze lavorative, che l’ambiente non ha bisogno di persone che ‘lavorano semplicemente, ma di persone che ‘lavorano con passione e amore’, affinché le sue meraviglie non vengano perdute per sempre”. “Nel breve futuro, – continua Menniti – individueremo una scala di priorità di intervento che consentirà di valutare le attività antropiche che minacciano in maniera significativa la conservazione degli habitat e delle specie vegetali e animali presenti nel tratto studiato e che necessitano, quindi, di interventi prioritari a breve-medio termine, volti alla riduzione delle cause di degrado e declino e al ripristino dell’equilibrio ecologico”. Per avere un quadro completo dello stato qualitativo di un territorio e del ruolo che una specie come il tursiope riveste si devono infatti esaminare, oltre alle valenze naturalistiche, tutti i fattori di pressione derivanti dalla presenza dell’uomo, capaci di influenzare l’area e di incidere, nella maggior parte dei casi negativamente, sullo stato di conservazione delle caratteristiche naturalistiche dell’area marina. Conoscere il carico antropico complessivo è insomma fondamentale per identificarne gli impatti negativi e agire di conseguenza. “Il CESRAM – spiega ancora Menniti – ha continuato a svolgere il monitoraggio del delfino tursiope anche dopo la fine del progetto, che si è concluso con grande successo e soddisfazione: è infatti necessario che le attività di monitoraggio, in un tratto così particolare, continuino con regolarità. La speranza è che vengano presto emanati nuovi avvisi pubblici, ai quali parteciperemo con tutta la passione e la professionalità che ci ha sempre contraddistinto in questi 10 anni. Nel frattempo, usiamo i pochi fondi a disposizione dell’associazione e le donazioni che i cittadini fanno per continuare a salvaguardare questo splendido animale nel Mar Ionio calabrese, con la speranza che siano sempre più numerose”.