DISTRETTI CULTURALI: IL SINDACO DI CAMPAGNALUPIA INCONTRA AIKAL E WIGWAM
Oggi, 27 ottobre 2016 il Vicepresidente di AIKAL Mario Guadalupi e il Presidente del Circuito Wigwam Efrem Tassinato si sono incontrati con Fabio Livieri nella sua duplice funzione di Sindaco di Campagna Lupia (Ve) e Presidente dell’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta.
Scopo dell’incontro, un primo scambio di idee sulla possibilità di intraprendere un percorso di istituzione del Distretto Culturale della Riviera del Brenta, ovvero di quel territorio composto da dieci comuni delimitato dal naviglio del Brenta costellato da Ville Venete, più a Sud dal corso principale del Fiume Brenta denominato “Brentone” e a Est dalle Barene della Laguna di Venezia.
Si tratta, hanno concordato i convenuti, di un’area dalle grandi potenzialità culturali, ambientali, di artigianato di alto livello, principalmente espresso dalla manifattura calzaturiera ed infine la non disprezzabile agricoltura e ristorazione che propongono prodotti enogastronomici di un certo interesse e una cucina senz’altro di ottimo lignaggio. Il tutto, se ben integrato, confezionato, comunicato ed infine gestito, dalle strepitose prospettive di cospiquo incoming turistico. Strategici a tale riguardo i fattori di posizionamento geografico: la Città di Venezia a un tiro di schioppo e la Strada Romea che l’attraversa veicolando traffico dal Centro-Est Europa verso la Riviera Adriatica e il Centro Italia.
Ma con quale risorse accalappiare siffatta cuccagna? E’ il problema che sempre si pone e che spesso rimane un pio desiderio nell’attesa del sol dell’avvenire di un qualche finanziamento pubblico, di questi tempi di vacche magre proprio insperabile. Ed allora che fare, dal momento che l’investire in cultura per ogni euro speso ne rende all’incirca cinque e mezzo? AIKAL e Wigwam Hanno portato la soluzione.
AIKAL ha presentato l’esperienza dell’applicazione delle Leggi in vigore sul Mecenatismo d’Impresa e del Decreto Artbonus, Legge sull’Investimento in cultura la Fondazione di Partecipazione Istituzioni-Imprenditori Mecenati e il Main Player. La Fondazione di Partecipazione costituisce un’attendibile sintesi organizzativa nella quale possono trovare posto gli Enti Pubblici, le Società e le Organizzazioni con scopi non lucrativi. Tale realtà andrà costituita tracciando con attenzione la “governance”, che potrà essere migliorata con un Main Player (majority shareolder) e l’eventuale rappresentanza delle Istituzioni locali (PA e Associazioni Datoriali, Aggregazione Partite IVA ecc..) che insieme potranno coordinare anche una azione di micro-Mecenatismo sia con il pubblico di Privati Cittadini, che con le Piccole e Medie Imprese del Territorio, il cui coinvolgimento potrà avvenire con quote economiche anche molto contenute, di sostegno ai progetti, di volta in volta presentati e condivisi.
WIGWAM ha invece portato l’esperienza della Rete delle Comunità Locali di Offerta e Interscambio che ne costituiscono la sua stessa architettura organizzativa nel 21 Paesi dove oggi si estende questo network associativo che persegue obbiettivi di sviluppo equo, sostenibile e frutto della collaborazione solidale. Una modalità di efficace governance dei fattori di successo delle dinamiche di aggregazione e proposta delle potenzialità locali. Esse sono incentrate sulla nuova figura professionale catalizzante dell’”Animatore” che una volta impostate ed avviate si autoalimentano a costo zero per tutti. Lo testimoniano le oltre settanta Wigwam Local Community attive in Italia ed l’altra trentina all’estero.
Perché lanciare da Campagna Lupia tale proposta? Lo dice il Sindaco Fabio Livieri che, molto propriamente, elegge a simbolo dei “magoni” dei molti desideri inespressi il Progetto OSTIS, lo scavo con recupero alla visita del sito in località di Lova nei pressi della sua chiesa romanica del XII secolo, che sorge su sedime del mille, oggi museo archeologico, luogo che fu porto sul mare della Patavium romana. Le prospezioni eseguite dall’Università di Padova, hanno rilevato in quest’area, la presenza di un tempio con un impiantito tra i più estesi in Europa. Oggi “conservato” da una ubertosa coltivazione a mais con l’obbligo per l’agricoltore di non spingere le arature oltre i cinquanta centimetri di profondità. Si potrebbe ben dire …un bel tesoro da disseppellire.