29 nov – 1 dic 2019 nella Comunità Wigwam* della Saccisica: Il bottone racconta il vetro di Murano
LA MOSTRA: IL BOTTONE RACCONTA IL VETRO DI MURANO
Sant’Angelo di Piove di Sacco, dal 29 novembre al 1 dicembre 2019
Al Museo Storico del Bottone “Sandro Partesotti”
Il Museo Storico del Bottone “Sandro Partesotti”, preziosa componente della Comunità Locale Wigwam della Saccisica, ha deciso di portare la Mostra ”Il Bottone racconta il vetro” tenutasi a Mestre per la Venice News Week nella propria sede a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove di Sacco (Pd) con l’intento di offrire anche al territorio padovano, una singolare esposizione di bottoni di Murano tratti dalla sua imponente collezione di bottoni antichi. Tra i bottoni di vetro di diversa provenienza, sia europea che americana, sono stati estrapolati quelli di Murano, cioè quelli fatti nell’isola e nella città di Venezia e quelli lavorati in altre città italiane, come Milano e Roma con materiale proveniente dalle fornaci muranesi. Nell’Ottocento la maggiore e più redditizia produzione muranese era quella delle perle, inventate da Marietta Barovier nel sec. XV, che venivano esportate in Africa e in India, alle quali i nativi attribuivano poteri magici e le utilizzavano anche come moneta di scambio. Con opportune modifiche per creare un attacco alla stoffa, le perle possono diventare bottoni.
La mostra “Il bottone racconta il vetro di Murano” offre esemplari ottocenteschi e della prima metà del Novecento che rappresentano tutti i principali tipi di lavorazione del vetro nella creazione di questo accessorio: i millefiori, composizioni di murrine compatte o a copertura di una superficie; i bottoni fatti a lume dalle perlere con le canne di vetro colorato o trasparente; la soffiatura per ottenere forme fantasiose e con diversi colori; lo stampaggio di forme floreali o geometriche; la molatura per varie rifiniture.
Nella mostra sono rappresentati molti tipi di vetro usati per fare i bottoni: quello trasparente, le paste colorate in una ricca gamma di colori e sfumature, la splendida avventurina splendente come l’oro, vanto di una casuale scoperta muranese nel Seicento. Dalle canne più sottili tagliate finemente si ottengono le conterie, cioè le perline che ricoprono il corpo del bottone, lavoro delle mitiche impiraresse. Ma i bottoni più sorprendenti per la ricchezza dei particolari e dei colori sono quelli a micromosaico che si differenziano dai micromosaici romani e francesi perché, oltre alle tesserine rettangolari in paste colorate, in quelli veneziani ne vengono inserite altre a murrina,con forme diverse e sfumature colorate in cui sconosciuti artigiani uniscono alla finezza del loro lavoro una grande vivacità creativa per una bellezza impareggiabile.
Anche questo un modo per solidarizzare con la Comunità della Città di Venezia e della Laguna, dopo i recenti disastri patiti, dovuti all’incalzare degli effetti dei cambiamenti climatici e dalla poca avvedutezza di politiche che non hanno saputo/voluto attuare azioni di medio e lungo respiro, per la tutela e nell’interesse dei territori e per uno sviluppo duraturo e sostenibile delle loro popolazioni.
Museo Storico del Bottone “Sandro Partesotti” |Via Piovese, 10 – Vigorovea di Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)
+39 049 9702420 | museostoricodelbottone@yahoo.it | www.museostoricodelbottone.com
(*) Rete associativa non profit per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità Locali – Fondata il 3 dicembre 1972 – Associazione Nazionale di Protezione Ambientale ai sensi dell’art. 13 della legge n. 394/1986 riconosciuta con Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 347 del 15 dicembre 2017