ARGAV E WIGWAM, PASTORI SARDI E TEMPESTA VAIA, AL WORKSHOP DI FINE OTTOBRE 2019
(di Emma Artusi) In linea con le criticità delle condizioni climatiche e ambientali che il nostro pianeta sta affrontando in questo momento, si aggiungono anche quelle politico-economiche che stanno aggravando in modo particolare la situazione di due regioni, in tempi recenti, già colpite da disastri socio-economici. La discussione di questi temi di carattere emergenziale è stata affrontata durante il workshop del 25 ottobre 2019 che si è svolto al Circolo di Campagna Wigwam ad Arzerello. Il moderatore della serata, Fabrizio Stelluto, Presidente di ARGAV – Associazione Regionale Giornalisti Agroalimentari e Ambientali del Veneto e Trentino Alto Adige, ha aperto la discussione presentando un programma che ha spaziato dalla Sardegna ad Amatrice. La serata è iniziata con l’intervento via Skype di Pietro Calvisi, giornalista di ARGA Sardegna e già Capo Ufficio Stampa dell’Assessorato Agricoltura di quella Regione, profondo conoscitore del problema del latte sardo sottopagato, materia prima di assoluto pregio, usato per la produzione di rinomati formaggi DOP italiani, primo fra tutti il Pecorino Romano. Il sistema che regola il processo di produzione e trattamento del latte è retto da cooperative locali composte da pastori e da un 40% di aziende private che esportano principalmente negli Stati Uniti e in Canada. Il problema nasce per il fatto che nei momenti in cui l’offerta supera la domanda, i prezzi al mercato che si possono spuntare subiscono ribassi, provocando danni alla piccola economia delle comunità locali d’origine. Ma a riscuotere la maggiore attenzione dei numerosi allevatori è stato l’ennesimo ribasso a 60 cent/l, un prezzo troppo misero per essere accettato e al quale si sono opposti fermamente attirando l’attenzione delle istituzioni per una situazione che senz’altro riveste carattere emergenziale. A Roma il Ministro Salvini in carica, aveva presieduto la tavola rotonda al Ministero dell’Agricoltura con l’impegno di rivedere il prezzo del latte a fine maggio e ad alzarlo progressivamente fino ad arrivare a 1,00 euro a novembre 2019; tutto questo non è mai successo ed ora l’economia sarda rischia di subire dei danni gravissimi. Calvisi conclude la videochiamata con l’augurio che i giovani, siano aiutati ad investire il loro futuro in questo settore che contribuisce al mantenimento di valori importanti nell’ecosistema del territorio sardo.
La conferenza è proseguita con l’intervento dell’artista Francesco Lucianetti, sardo d’origine ma residente a Padova da diversi anni. Con sé ha portato la sua ultima opera, un quadro per presentare la sua prossima mostra in Piazza delle Erbe, dedicata alla storia e alla mitologia della Sardegna e realizzata in collaborazione con il Circolo Culturale Sardo “Eleonora d’Arborea”. Grazie alla sua profonda passione per la storia, Francesco ha guidato i presenti e coloro che seguivano da remoto attraverso la diretta FB, con maestria lungo l’antico itinerario praticato da Antenore, che il mito vuole fondatore della Città di Padova, e tra le mille leggende che avvolgono la Sardegna, terra di marinai e mercanti. Ha preso la parola quindi il Presidente del Circolo Sardo di Padova “Eleonora D’Arborea” Carlo Raucci che con Maria Elena Tanda ha espresso i suoi ringraziamenti all’artista Lucianetti in merito alle sue scoperte sulle origini della Sardegna. La sua associazione collabora con FASI- Federazione Associazioni Sarde in Italia, con la quale ha realizzato un sito Internet debito alla promozione e vendita di prodotti tipici sardi ad un prezzo equo, sia per mantenere l’ambiente d’origine che per tutelare il lavoro degli agricoltori e degli allevatori e del personale impiegato nelle attività di trasformazione e logistica. Passando dal mare alla montagna, il dirigente forestale di Veneto Agricoltura Giustino Mezzavia ha illustrato nei dettagli le conseguenze percepibili dopo un anno dalla tempesta Vaia, che abbatté più di 8,5 milioni di metri cubi di alberi tra il Trentino Alto-Adige, il Veneto, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia. Quest’improvvisa quantità elevata di tronchi doveva essere raccolta e divisa tra le aziende in modo equo e controllato da una direttiva nazionale; come spesso accade però, la farraginosa burocrazia italiana ha intralciato il processo di riqualificazione del materiale. Fortunatamente ci sono state imprese locali che si sono distinte per la loro volontà di sostenere il bosco distrutto e l’economia che ne consegue; una di queste è un’azienda di Cordigliano il cui titolare ha deciso di associare ogni tipo di legno ad un luogo simbolico delle montagne, come per esempio il faggio dell’Altopiano del Cansiglio. Quest’idea così innovativa ha permesso di arginare il danno economico procurato dalla svendita del materiale e di rendere le persone più coscienti del problema dei boschi italiani, messi in pericolo dal cambiamento climatico e dall’incuria dell’uomo. A concludere la serata con la sua performance è stata Erica Boschiero, cantautrice veneta che con il suo ultimo CD “E tornerem a baita” ha presentato le sue amate montagne da una prospettiva più umana ed ecosostenibile, capace di rispettare il patrimonio locale ma al tempo stesso promuoverne la bellezza. Infine, a conclusione della serata, la presentazione con degustazione di due nuovi prodotti della gastronomia nostrana – i bocconcini alla mozzarella e allo stoccafisso mantecato – a cura dell’azienda artigiana Agostini Elio snc di San Martino di Lupari.